Il capitale circolante è un indicatore essenziale che consente a un'azienda di sapere se disporrà di denaro nel caso ne avesse bisogno

Capitale circolante, la formula delle aziende resilienti

23 gen 2024

Esistono indicatori che permettono di prevedere se le aziende saranno in grado di far fronte a recessioni o eventi imprevisti. Uno di questi è il capitale circolante. Un’impresa che mantiene questo parametro positivo ha maggiori possibilità di resistere alle sfide finanziarie e maggiore flessibilità per investire nella propria crescita. Ma in cosa consiste questo termine contabile? E cosa s’intende per circolante?

Cos’è il capitale circolante?

Il capitale circolante, noto anche come capitale operativo, è un indicatore fondamentale che rileva se un'azienda avrà denaro a disposizione in caso di bisogno.

Questa metrica finanziaria è la differenza tra gli attivi e i passivi di un'azienda ed è composta da tutti gli attivi che possono essere soggetti a diventare liquidi in un periodo inferiore a un anno. Questi possono essere: materie prime, prodotti finiti, diritti o qualsiasi altro elemento che può essere venduto per avere un capitale circolante positivo. In questo modo, l’azienda potrà pagare i fornitori o le tasse se la situazione lo richiedesse.

Questo capitale viene utilizzato per coprire le normali spese operative dell'azienda, pagare prestiti a breve termine, debiti non saldati dai clienti o qualsiasi altro evento imprevisto che deve essere risolto.

Come si calcola? Formula del capitale circolante

Il capitale circolante consiste nella differenza tra gli attivi correnti e i passivi correnti di un'impresa. I primi sono tutto ciò che può essere convertito in denaro entro un anno, mentre i secondi costituiscono tutto ciò che scade nei successivi dodici mesi.

Capitale circolante = attivi correnti – passivi correnti

 

Il capitale circolante non deve essere confuso con il capitale fisso, che non può essere facilmente convertito in denaro effettivo e dovrebbe servire all'azienda a lungo termine perché necessario alla sua produzione. Alcuni esempi sono i beni immobili, gli edifici e altri beni materiali, ma anche beni immateriali come brevetti o marchi.

Un altro modo per calcolare il capitale circolante è determinare la differenza tra il capitale permanente, ovvero le risorse finanziarie proprie più i crediti a lungo termine, e gli attivi non correnti dell'azienda.

Le materie prime e i prodotti manifatturieri sono alcuni degli attivi che compongono il capitale circolante
Le materie prime e i prodotti manifatturieri sono alcuni degli attivi che compongono il capitale circolante

Esempio di capitale circolante

Per conoscere il capitale circolante non occorre guardare solo il saldo. Oltre alla gestione della tesoreria e delle banche, bisogna prestare attenzione all'inventario di sicurezza delle materie prime, dei prodotti già fabbricati dall'azienda, degli investimenti finanziari con una durata inferiore a un anno e del recupero dei debiti in sospeso.

Ad esempio, se un produttore possiede attivi (contanti, scorte e materie prime) per un valore di 200.000 euro, ma sottrae i passivi (stipendi, tasse, debiti annuali, fatture) per un valore di 90.000, il suo capitale circolante sarà di 110.000 euro.

A cosa serve conoscere il capitale circolante?

Gestire correttamente il capitale circolante aiuta la salute finanziaria delle aziende. Alcuni punti cruciali per mantenerlo positivo sono il controllo delle scorte del magazzino, per le quali può essere utile un software di gestione magazzino e non trascurare il saldo dei clienti. Allo stesso modo, riscuotere gli importi in sospeso il prima possibile incrementa la solvibilità.

Il capitale circolante è imprescindibile per il corretto funzionamento della supply chain, poiché incide sulla capacità di acquisto, sul rapporto con i fornitori e sulla continuità operativa. Questo può essere positivo o negativo:

  • Capitale circolante positivo. Se l’attivo corrente è superiore al passivo corrente, la società sarà in grado di pagare i propri debiti a breve termine.
  • Capitale circolante negativo. Se il passivo corrente supera l’attivo corrente, vi sarà una mancanza di liquidità e potrebbero presentarsi difficoltà nel far fronte ai debiti.

Avere un capitale circolante positivo presenta altri vantaggi: può facilitare l'ottenimento di un credito, poiché è un segno che, sicuramente, l'importo potrà essere restituito.

Analizzare e ottimizzare la gestione dell’inventario aiuta ad accrescere il capitale circolante
Analizzare e ottimizzare la gestione dell’inventario aiuta ad accrescere il capitale circolante

10 modi per incrementare il capitale circolante

La crescita del capitale circolante è una buona strategia nei casi in cui si avvicinasse un periodo di calo delle vendite o fosse necessario coprire le spese relative a un progetto. Questi sforzi implicano la moltiplicazione degli attivi correnti o la diminuzione dei passivi correnti. Ci sono diversi modi per farlo:

  1. Assumere debiti a lungo termine. Permette di ampliare gli attivi correnti senza elevare troppo i passivi.
  2. Rifinanziare i debiti a breve termine in debiti a lungo termine. Se i debiti non scadono entro un anno, i passivi correnti saranno inferiori.
  3. Vendere attivi illiquidi. La liquidità degli attivi dipende dalla rapidità con cui possono essere convertiti in denaro. Un attivo illiquido può essere un immobile o una quota di una società. Se vengono venduti, il capitale circolante aumenta.
  4. Analizzare e ridurre le spese nella supply chain. È consigliabile raccogliere informazioni mediante KPI logistici per individuare aree di miglioramento.
  5. Analizzare e ottimizzare la gestione dell'inventario. I software di gestione magazzino come Easy WMS consentono di mantenere un controllo esaustivo delle esistenze.
  6. Automatizzare i conti e monitorare i pagamenti. È un altro metodo per incrementare il flusso di cassa.
  7. Sfruttare l'EOQ. L'uso della formula di Wilson è utile per sapere quando e in che quantità un prodotto dovrebbe essere ordinato a un fornitore per garantirne la disponibilità.
  8. Rapporto con fornitori e clienti. Il raggiungimento di accordi influisce anche sul capitale circolante, ad esempio estendendo i termini di pagamento ai fornitori o offrendo piani di pagamento ai consumatori.
  9. Controllare il livello di servizio. Mantenere grandi quantità di articoli immobilizza il capitale circolante, per cui un eccesso di scorte per soddisfare gli utenti può essere controproducente per l'azienda.
  10. Migliorare la pianificazione della domanda. Affidarsi a un software specifico di demand planning come Easy WMS rende più semplice calcolare cosa stoccare per soddisfare i prossimi ordini.

Il capitale circolante è un componente cruciale per la stabilità finanziaria di qualsiasi azienda. La sua corretta gestione può segnare il confine tra successo e fallimento di un’impresa. Comprendendone l’importanza e applicando strategie efficaci per la sua gestione, le società possono assicurarsi una solida posizione nel mercato.

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