Il carrello retrattile è una macchina elettrica che esegue gli spostamenti, le inversioni di marcia e le operazioni di sollevamento ritraendo il montante, ossia spostandolo verso il baricentro della macchina. Grazie a questa caratteristica, il carrello retrattile risulta uno strumento più vantaggiosi rispetto al carrello elevatore frontale, dal momento che è pesante, può operare in corridoi più stretti (± 2.700 mm liberi) e offre un maggiore rendimento.
Immagini dei carrelli retrattili gentilmente concessa da Toyota.
Vantaggi del carrello retrattile
Sebbene il castello e le forche siano simili a quelli dei carrelli controbilanciati, per depositare o prelevare i pallet nella/dalla scaffalatura, la macchina deve essere posizionata centrandola davanti all’unità di carico e il montante spostato verso l’esterno, agevolando le manovre. Ci sono carrelli che possono sollevare il carico oltre i 10 m mediante l'utilizzo di dispositivi ausiliari alle manovre per i livelli più elevati.
I carrelli retrattili possono sollevare carichi oltre i 10 m di altezza.
I carrelli elevatori retrattili sono dotati di correnti inferiori che alloggiano le ruote anteriori. I pallet 800 x 1.200 mm, prelevati dal lato da 800 mm, si inseriscono tra i due correnti, senza perdere altezza sulle scaffalature.
Distanze e spazi di manovra
Quando i pallet sono più larghi e vengono movimentati dal lato lungo, è bene sistemarli sulle ruote. Quando la movimentazione avviene con queste modalità, è necessaria progettare corridoi più larghi, che consentono di non perdere capacità sulle scaffalature. Un'altra possibilità è rappresentata da un aumento dei margini tra la parte superiore del pallet a terra e il primo corrente della scaffalatura (per evitare di urtarla). Conseguenza di questa scelta è la perdita di una parte di altezza nell’ubicazione.
- Altezza del telaio + 200 mm.
- Altezza del telaio.
- Primo livello di carico.
- Margine minimo di 50 mm
- Altezza del pallet + altezza del telaio + 100 mm di margine minimo.
Tutti questi fattori devono essere tenuti in considerazione durante la fase di progettazione del magazzino. Per maggiori informazioni sulle distanze tra le scaffalature e gli spazi di manovra da applicare nei magazzini in cui si opera con carrelli, è possibile consultare il nostro articolo dedicato alla larghezza delle corsie del magazzino.
Carrello retrattile a castello fisso
Esiste poi una variante di carrelli retrattili a castello fisso (che non si ritrae) in cui sono le forche ad estendersi fino alla posizione di prelievo o deposito, grazie a un sistema simile a un pantografo. Sebbene siano meno frequenti nei magazzini, costituiscono tuttavia una valida opzione e il loro uso è analogo a quello dei carrelli a castello retrattile.
Immagine di un carrello retrattile gentilmente concessa da Crown.
Carrello retrattile a doppia profondità
Sul mercato esistono anche macchine in grado di lavorare su scaffalature bifronti. Oltre a disporre di un montante mobile, questi modelli prevedono delle forche telescopiche, rendendo possibile l’accesso al secondo pallet in profondità. Con i carrelli retrattili a doppia profondità è possibile ottenere un notevole incremento della capacità di stoccaggio.
Tuttavia presentano due inconvenienti:
- Il loro uso può comportare una perdita di accessibilità.
- Sono macchine limitate in termini di carico movimentabile e di altezza di sollevamento.
Carrello retrattile laterale
Si tratta di un’evoluzione dei carrelli retrattili tradizionali, sui quali è stato implementato un sistema grazie al quale le ruote possono ruotare di 90°. In questo modo si ottengono spostamenti laterali e frontali. I carrelli retrattili laterali sono perfetti per la movimentazione di carichi lunghi quali pallet o colli di grandi dimensioni, profilati e tubi.
Immagini gentilmente concesse da Toyota in cui si mostra un carrello retrattile laterale da due prospettive differenti.