Collaborative robots focus on the most repetitive tasks that take place in the warehouse

Cobot: la robotica collaborativa nel magazzino

21 dic 2020

I cobot o robot collaborativi fanno già parte di decine di processi logistici che avvengono nel magazzino. Dal trasporto delle merci alla preparazione degli ordini, questa tecnologia ha permesso di incrementare l'efficienza nella supply chain.

Di fatto, sono molti i settori che li hanno già implementati, tra i quali il settore automobilistico o del retail. Come mai? Uno studio del Massachusetts Institute of Technology (MIT) segnala che il personale diminuisce il tempo improduttivo dell'85% quando lavora insieme ai robot.

In questo articolo definiremo cos'è un cobot, cosa apporta alla supply chain e qual è il suo futuro nel magazzino.

Cosa sono i cobot? Definizione di robotica collaborativa

I cobot o robot collaborativi sono robot creati per interagire con l'uomo in un ambiente di lavoroal fine di esonerare i lavoratori dalle attività più ripetitive, complesse o pericolose.

Questa innovazione può essere applicata al magazzino grazie al consolidamento di due tecnologie chiave: l'intelligenza artificiale e il machine learning. In questo modo i cobot non sostituiscono gli operatori, ma imparano da loro con l’obiettivo di svolgere funzioni di massima precisione senza subire la minima usura.

Cosa significa l'implementazione dei robot collaborativi nella logistica? Le macchine si occuperanno dei processi più ripetitivi, permettendo agli esseri umani di concentrarsi esclusivamente su quelle attività che apportino un valore aggiunto alla logistica, tra le quali: analisi dei dati e decisioni strategiche.

Nei magazzini di grandi dimensioni o nei centri di distribuzione, i cobot incrementano l'efficienza nella preparazione degli ordini, muovendosi all'interno del magazzino ed evitando che i picker debbano spostarsi dalla propria zona di lavoro.

Vantaggi della robotica collaborativa

Quali sono i principali vantaggi di automatizzare la logistica con i cobot?

  • Maggiore precisione: l'integrazione di queste macchine nei processi logistici limita gli errori derivanti dalla gestione manuale.
  • Più sicurezza: i cobot si occupano dell'esecuzione delle attività più pericolose, diminuendo così il rischio di incidenti sia per l'operatore che per la merce.
  • Aumento della produttività: i robot collaborativi lavorano senza interruzioni, supportando l'operatore nelle attività più ripetitive e che richiedono un maggiore sforzo fisico, consentendogli di massimizzare le sue prestazioni.
  • Riduzione dei costi operativi: la crescita dell'efficienza nei cicli operativi del magazzino e la diminuzione degli errori permettono di ottimizzare le risorse dell'azienda.
  • Flessibilità e scalabilità nel magazzino: i cobot possono adattarsi a molteplici attività logistiche, quindi i flussi di lavoro del magazzino potranno adattarsi agli ordini e alla stagionalità dei prodotti.

Tutti questi punti a favore hanno portato all’incremento di questa tecnologia negli impianti di stoccaggio. Secondo le previsioni della Società di Consulenza Loup Ventures, infatti, il mercato dei robot collaborativi raggiungerà un fatturato di 6.340 milioni di dollari entro il 2025.

Esempi di robotica collaborativa

Le principali applicazioni della robotica collaborativa hanno oggi a che fare con attività logistiche ripetitive che comportano un grande sforzo fisico per l'operatore. Segnaliamo alcuni esempi:

  • Picking: sia nei processi di preparazione degli ordini che di pick&place (prelevare un prodotto da un’ubicazione e collocarlo in un’altra), i robot collaborativi possono apportare un significativo miglioramento, poiché sono più agili ed efficienti di un operatore tradizionale.
  • Imballaggio e montaggio: le operazioni di confezionamento della merce o di fissaggio al pallet tendono ad essere lente, quindi, per velocizzare queste procedure manuali, vengono incorporati i cobot.
  • Controllo qualità: l’ispezione tecnica durante il ricevimento della merce è una mansione complessa, in quanto richiede l'identificazione di molteplici parametri come lo stato del pallet, la verifica delle quantità, ecc. Integrare una telecamera a un cobot aumenta l'efficienza di questa fase e riduce i costi logistici totali dell'azienda.

Norme per i robot collaborativi: ISO 15066

Con il fine di regolamentare una soluzione logistica che si sta consolidando, l'Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione (ISO) ha introdotto la specifica tecnica ISO/TS 15066:2016.

Questa specifica tecnica regola le condizioni di sicurezza in un ambiente di lavoro industriale per l’effettiva cooperazione tra operatori e robot collaborativi. Questo mira ad evitare rischi per i lavoratori durante l’adempimento del loro lavoro.

Questa normativa stabilisce anche le linee guida e i criteri per la corretta progettazione e realizzazione di un magazzino e dei suoi flussi di lavoro, per garantire l'integrità dei lavoratori. Ad esempio, la ISO/TS 15066:2016 sottolinea la necessità di una distanza minima di sicurezza tra il robot collaborativo e l'operatore.

Cobot vs robot industriali

Proprio l'Organizzazione Internazionale ISO ha definito il concetto di robotica industriale all’interno della normativa ISO 8373:2012: un robot è "una macchina programmabile multifunzionale a controllo automatico, a tre o più assi, che può essere fissa o mobile e il cui utilizzo è circoscritto in applicazioni di automazione industriale”.

La differenza principale tra un cobot e un robot industriale convenzionale è il suo ruolo all'interno del magazzino: mentre una macchina collaborativa (come suggerisce il nome) funge da assistente dell'operatore, migliorando l'efficienza nelle sue attività, un robot industriale è costruito per essere il sostituto naturale del lavoratore.

Quali sono allora le principali differenze tra cobot e robot industriali?

Cobot Robot Industriali
Possono realizzare molteplici attività Eseguono una sola attività con la massima precisione
Machine learning: capacità di apprendimento Pre-programmati, non rispondono di fronte agli imprevisti
Leggeri Di solito sono pesanti e con movimenti limitati
Interazione con l’essere umano Non collaborano con gli operatori

Più robot e più specializzati: così sarà la robotica nel magazzino

Il futuro passa quindi dalla collaborazione tra esseri umani e robot nel magazzino. Questo si deduce dal recente studio della Società di Consulenza nordamericana Forrester,secondo cui la robotica eliminerà il 16% dei posti di lavoro attualie, a sua volta, creerà il 9% di nuove mansioni entro il 2025.

Perché? L'intelligenza artificiale sostituirà i lavori meccanici e introdurrà nuovi profili professionali che apportino valore aggiunto come specialisti dell’automazione, programmatori di robotica o creatori di contenuti.

Insieme all'implementazione dei sistemi di gestione magazzino, i cobot aumenteranno l'efficienza e la produttività del magazzino. In definitiva, il suo obiettivo non è eliminare posti di lavoro ma integrare le operazioni degli operatori per garantire gli standard di qualità nel loro lavoro.

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