
RICERCA LOGISTICA
Di Virginia Fani, Ilaria Bucci, Romeo Bandinelli ed Elias Ribeiro da Silva
La logistica svolge un ruolo fondamentale nella misurazione degli accordi sul livello di servizio nella supply chain. Nonostante l’ottimizzazione della logistica diretta sia una pratica molto conosciuta, la logistica inversa spesso viene sottovalutata. Le supply chain tradizionali spesso non si adattano in modo efficiente e questa negligenza può influire drasticamente sulla sostenibilità e sulla soddisfazione dei consumatori in settori come quello della moda. Al giorno d’oggi, e specialmente nell’e-commerce, le aziende devono gestire i prodotti restituiti dai clienti. Se sommiamo vestiti, scarpe, gioielli e accessori, il 76% dei resi appartengono a questo settore.
La logistica inversa (LI) che più influisce sulla supply chain è quella dei resi dal consumatore finale al produttore. Anche se è necessaria per garantire il livello di servizio richiesto dai clienti -specialmente in settori come quello del lusso-, questo può aumentare le emissioni di gas serra e l’inquinamento. Per questo, ottimizzare i resi suppone una sfida in termini di localizzazione dei nodi della supply chain.
Valutare le strategie di accentramento e decentramento è cruciale. Il progetto delle reti di distribuzione può contribuire a raggiungere obiettivi ecologici, dato che queste decisioni generano un impatto sull’impronta ambientale delle supply chain globali. Ecco perché la prima domanda che ci siamo posti nella nostra ricerca è: in che modo la progettazione della rete di distribuzione influisce sulla sostenibilità della logistica inversa?
Il progetto delle reti di distribuzione può contribuire a raggiungere obiettivi ecologici, dato che queste decisioni generano un impatto sull’impronta ambientale delle supply chain globali
La sostenibilità non può essere l’unico obiettivo della LI, perché le aziende necessitano di gestire i processi di reso in modo rapido ed economico. E sebbene le pratiche di logistica verde vadano spesso di pari passo con soluzioni efficienti, la riduzione dei tempi di consegna va nella direzione opposta. Per chiudere questo divario, proponiamo i modelli di simulazione come uno strumento per esplorare la relazione tra l’impatto ambientale e il livello del servizio, dato che il modo in cui vengono gestiti i resi influenza direttamente l’opinione che i clienti hanno sulle aziende.
Mentre le imprese si sforzano di equilibrare l’efficienza operativa e le considerazioni ambientali, la seconda domanda del nostro studio è la seguente: come si può gestire la relazione tra il tempo di consegna e l’impronta di carbonio?
Il ruolo della logistica inversa nel settore moda
Questo settore è caratterizzato dal ritmo accelerato e dalle sue tendenze in continuo cambiamento. Tuttavia, negli ultimi anni sono state riconosciute le conseguenze negative della produzione lineare, che segue il modello “prendere-produrre-smaltire”, e il ruolo della logistica inversa è stato valorizzato nel quadro dell’economia circolare.
La LI è uno dei cinque processi essenziali della supply chain insieme all’approvvigionamento, allo stoccaggio, alla produzione e alla distribuzione. Di conseguenza, i brand devono adottare un focus strategico che bilanci le considerazioni ambientali, economiche e sociali. In questo contesto, la simulazione emerge come uno strumento centrale per ottimizzare le operazioni di logistica inversa e l’assegnazione delle risorse. I resi costituiscono una sfida per le organizzazioni, che devono affrontare con l’incertezza della quantità e della qualità di questi prodotti che influenzano significativamente la programmazione e la gestione dell’inventario.
I resi costituiscono una sfida per le organizzazioni, che devono far fronte all’incertezza della quantità e della qualità di questi prodotti che influenzano significativamente la programmazione e la gestione dell’inventario
Case study: una famosa marca di lusso italiana
L’azienda scelta per la nostra ricerca è una marca molto apprezzata nel settore del lusso. Con sede in Italia, ha implementato un sistema per i resi centralizzato e le sue operazioni si sviluppano in una supply chain a tre livelli ben strutturata. Ha un magazzino centrale in Italia, dieci magazzini e negozi regionali, cinque outlet e numerosi clienti. Tutte le installazioni sono strategicamente situate in diversi Paesi dei cinque continenti e l’azienda tratta un’ampia gamma di prodotti, tra cui abbigliamento, borse, scarpe gioielli e accessori.
Il processo di reso inizia dal Servizio Clienti, che è responsabile di sottoporre ogni prodotto a un tipo di restituzione. In questa società i prodotti vengono suddivisi in quattro categorie:
- Gioielli (0,1%)
- Gioielli scontati (4,3%)
- Altri articoli (1,7%)
- Altri articoli scontati (93,9%)
I resi a prezzo intero si rivendono al prezzo di catalogo originale in negozio, mentre quelli scontati perdono valore. In questa fase viene specificato anche il ricondizionamento a cui sarà sottoposto il pezzo, che determina il tipo di ispezione a cui sarà sottoposto il prodotto quando arriverà al magazzino centrale per la riqualificazione. Il processo garantisce che gli articoli siano diretti ai canali adeguati, il che migliora l’efficienza e diminuisce l’impronta di carbonio della LI. Il reso ─compresa la spedizione─ può essere avviato presso un negozio o un centro regionale e poi trasferita al magazzino centrale prima di passare alla destinazione finale.
La ricerca si è concentrata sulle richieste di reso autorizzate, provenienti da diversi Paesi. Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA) rappresentano il 78,59%, l’Asia Pacífico (APAC) il 18,22%, e le Americhe solo il 3,19%. I resi dei due mercati più rilevanti, EMEA e APAC, sono gestiti nel magazzino centrale in Italia, ma il sistema potrebbe essere ottimizzato con una rete più sostenibile.
Condizioni della simulazione
Le simulazioni sono state impiegate per analizzare supply chain complesse e, più recentemente, per individuare strategie di progettazione della rete volte a migliorarne la sostenibilità. In questa occasione sono stati utilizzati 18 mesi di dati ─ quelli da gennaio 2022 a giugno 2023 ─ suddivisi per Paese.
Numero di autorizzazioni dei resi per area
Una volta completato il processo di riqualificazione, gli articoli possono avere quattro destinazioni: il negozio, dove saranno venduti allo stesso prezzo di uno nuovo; gli outlet; i negozi dell'usato, dove vengono portati gli articoli con difetti ancora vendibili; la distruzione, riservata a quei prodotti con gravi difetti che ne impediscono la vendita. Allo stesso modo, i capi senza danni, ma appartenenti a collezioni precedenti, possono perdere valore ed essere venduti con uno sconto, e questo è un altro motivo per cui accorciare i tempi di consegna è molto importante. Inoltre, una quota minore di produzione può essere assegnata a diversi punti vendita per compensare la domanda.
Seguendo l’attuale strategia dell’azienda, per formulare le ipotesi sono stati utilizzati i seguenti dati:
- Sono stati considerati tre mezzi di trasporto: camion, traghetto e areo. Il loro utilizzo dipende dal valore aggiunto del prodotto ed è regolato da un ordine minimo.
- Le emissioni da trasporto non includono quelle derivanti dalle operazioni di carico e scarico.
- I rifornimenti dei prodotti vengono effettuati a seconda di cosa si verifica prima: quando un numero minimo di articoli è stato spedito alla fine della giornata oppure ogni tre giorni.
- Il veicolo scelto dipende dalla rotta e dal tipo di prodotto.
Esperimenti e risultati
Abbiamo proposto due scenari. Per il primo abbiamo analizzato come la decentralizzazione della riqualificazione degli articoli influisce sul tempo di consegna e l’impronta di carbonio della logistica inversa. In seguito, abbiamo studiato gli effetti dei cambiamenti dei mezzi di trasporto nelle rotte critiche.
Rete di supply chain e mezzi di trasporto per scenario
Attualmente, la riqualificazione dei prodotti si effettua unicamente nel magazzino centrale. Nell’esperimento 1 abbiamo analizzato come questa riqualificazione in negozi selezionati influisca sui tempi di consegna, sul numero di spedizioni e sull’impronta di carbonio della LI. Dato che Asia Pacifico rappresenta la seconda percentuale più alta di resi, si è pensato a un nuovo centro di riqualificazione da situare strategicamente nella regione dell’APAC.
Abbiamo analizzato come la riqualificazione in negozi selezionati influisca sui tempi di consegna, sul numero di spedizioni e sull’impronta di carbonio della logistica inversa
Tenendo in considerazione la decentralizzazione dei flussi dei resi del primo esperimento, il secondo scenario studia una strategia di distribuzione diversa che cerca di accorciare i tempi di consegna. Il trasporto marittimo viene quindi eliminato essendo la modalità più lenta. Il trasporto su strada viene invece utilizzato per portare i resi alla sede 11 ─ vicino al nuovo centro di riqualificazione APAC─, mentre il resto viene trasportato per via aerea.
Considerando le emissioni totali di CO2, l'esperimento 1 ha mostrato una diminuzione del 43,6%, suggerendo che una distribuzione più localizzata delle attività di riqualificazione può avere un impatto positivo sulla sostenibilità ambientale. D'altra parte, l'esperimento 2 mostra un aumento del 64,6% delle emissioni con una maggiore dipendenza dal trasporto aereo.
Emissione di CO2 per scenario
Sebbene i tempi di consegna si riducano in entrambi i casi, questi risultati evidenziano la necessità per le aziende di soppesare i vantaggi di una consegna rapida rispetto all'impatto ambientale dell'aumento delle emissioni di carbonio. I nostri risultati suggeriscono che il decentramento strategico è un approccio valido per bilanciare i tempi di consegna e la sostenibilità, mentre il cambio di modalità di trasporto non sempre raggiunge questo equilibrio.
AUTORI DELLA RICERCA:
- Virginia Fani. Professoressa del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Firenze.
- Ilaria Bucci. Dottoranda di Ingegneria Industriale e Filosofia del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Firenze.
- Romeo Bandinelli. Professore associato del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Firenze.
- Elias Ribeiro da Silva. Professore associato del Dipartimento di Tecnologia e Innovazione dell’Università della Danimarca Meridionale.
Pubblicazione originale:
Fani, Virginia, Bucci, Ilaria, Bandinelli, Roberto, Ribeiro da Silva, Elias. 2024. “Sustainable reverse logistics network design using simulation: Insights from the fashion industry”, in Cleaner Logistics and Supply Chain 14 (Elsevier).
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