Il mondo nuovo di Mecalux

02 ago 2010

Josè Luis Carrillo, presidente del Gruppo Mecalux (vedi box) lo ha detto a chiare lettere: “In questo periodo di grandi trasformazioni dell’economia mondiale, le aziende devono sapersi adattare e prendere posizione”.

Il problema è passare dalle dichiarazioni di principio ai fatti, declinati per di più a livello locale. In Italia, per esempio.

Il volto italiano di Mecalux è davanti a noi, ha 36 anni, è francese ma parla un perfetto italiano con un simpatico accento transalpino: Emmanuel Béghin, nel nostro Paese da sei anni, ci riceve nella sede di San Giuliano Milanese nell’immediato hinterland milanese, una palazzina essenziale dove troviamo uffici che poco concedono all’apparenza per trasmettere un immediato significato di pragmatico fervore: un open space che alterna postazioni di lavoro ad ampi tavoli/riunioni affollati di computer e cartelline colorate da cui occhieggiano capitolati e lay-out.

Accanto a Béghin siede Marco Dolci, 45 anni, dal 1997 in azienda, direttore commerciale della società, che fatica a staccare il telefono ma che immediatamente dopo si appassiona nel raccontarci come e perché “Lavorare in Mecalux sia tutta un’altra cosa”. Come dire sano pragmatismo da un lato e orgoglio aziendale dall’altro.

Mecalux Italia (così è nota nel nostro Paese la società di San Giuliano, anche se l’esatta ragione sociale è Mecalux Milano) è filiale di uno dei principali produttori mondiali nel settore dei sistemi per lo stoccaggio cui nel tempo si sono aggiunti software gestionali, consulenza, magazzini automatici e, da ultimo, verticali.

Béghin e Dolci ne hanno una consapevolezza che dispensano senza presunzione. Infatti: “Veniamo da due anni molto positivi - dice Béghin - per cui un 2009 in parziale contro tendenza non ci spaventa. In effetti una scaffalatura pare il prodotto più semplice del mondo, alla portata di una qualunque carpenteria, ma in realtà è un condensato di tecnologie: di selezione e controllo dei materiali, di produzione, di stesura di capitolati adeguati, di capacità di montaggio e manutenzione. Tutte qualità che non si improvvisano e che non sono alla portata di micro-imprese.”

Béghin evidentemente parla con cognizione di causa, visto che Mecalux è nata nel 1966 in un garage realizzando scaffalature leggere arrivando, nel 2008, a fatturare a livello mondiale 636 milioni di euro grazie alla presenza in 70 Paesi sostenuta dalle attività di dodici centri produttivi: “Aver puntato sulla qualità da subito, essere stati capaci di evolvere la nostra offerta, aver creato una rete in più Paesi concedendo ai manager locali la libertà di adeguare il modello d’offerta alla cultura locale si è rivelato vincente. Una crisi come l’attuale non ci può spaventare perché le nostre fondamenta sono solide”.

In effetti il 2009 ha visto l’azienda spagnola completare l’acquisizione dell’americana UFC Interlake costituendo l’Interlake Mecalux per il presidio dei mercati nordamericani (Stati Uniti e Messico) nonché il rafforzamento delle filiali presenti a livello globale (Italia, Argentina, Belgio, Brasile, Cile, Francia, Germania, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna e Singapore).

In Italia, in particolare, il 2009 ha visto il rafforzamento delle sedi di Bologna, Padova e Roma della società: “Nel corso dell’anno - chiosa Béghin - si è inoltre rafforzata la diffusione del nostro portale Logismarket (www.logismarket.it - NdR), una formula innovativa visto che si tratta di un sito di servizio, informazione e cultura aperto a tutte le imprese e tutt’altro che aziendale.

In particolare abbiamo sviluppato tutta l’area dedicata alle nuove tecnologie e ormai raggiunto l’obiettivo di trasformare Logismarket in uno dei maggiori siti di riferimento del settore, al punto che se è a tutti noto il collegamento con Mecalux, ha conquistato ruolo ed autorevolezza propri”.

Uno spazio “virtuale” che ben si coniuga, nelle strategie Mecalux, con lo sviluppo di nuovi prodotti e nuove divisioni: le ultime novità riguardano l’offerta di magazzini verticali e la crescita della divisione Automazione di Mecalux per l’offerta di soluzioni ad elevata tecnologia.

L’acquisizione del ramo d’azienda di Thyssen Group ha infatti permesso a Mecalux di rafforzare le proprie competenze nel settore dei sistemi automatici di stoccaggio, dei traslo elevatori di ultima generazione, dei miniload ad elevata capacità di stoccaggio e velocità di prelievo. Ma non solo: “L’obiettivo - rivela Béghin - è proporci come un interlocutore unico al cliente, capace di dare una risposta a qualunque problema di magazzino. Oggi siamo consulenti a 360°, possiamo studiare casi complessi di gestione dei flussi, proporre lay-out completi anche da prato libero, inserire l’offerta di magazzini verticali, garantire WMS (Warehouse Management System - NdR) di ultima generazione quale il nostro Mecalux Easy”. In altri termini se la scaffalatura, il “ferro” rimane il core business, il “cervello” cioè la capacità di analisi in un’ottica integrata di soluzioni complete, appare l’autentica, nuova mission di Mecalux.

“Abbiamo una mente aperta - chiosa Dolci -. Sappiamo analizzare flussi e procedure con una competenza costruita su migliaia di installazioni in Italia e in tutto il mondo, un know-how che possiamo mettere immediatamente a disposizione dei clienti. Senza contare che disponiamo di una gamma completa di prodotti ”.

Mecalux è presente in Italia con una struttura tecnico/commerciale mentre i dodici stabilimenti produttivi sono in Spagna, Polonia, Stati Uniti, Messico, Brasile e Argentina, “Strategicamente ubicati - dice Dolci - per offrire un servizio rapido ai mercati attuali e potenziali”.

L’organizzazione e quindi la preparazione tecnica dei commerciali sono fondamentali: “Sono il nostro patrimonio più importante - dice Béghin -. È basilare individuare persone come loro, autorevoli, capaci di portare cultura, percepiti come competenti sui problemi.”

L’investimento sulle figure commerciali, coerente con il modello di impresa adottato, ha pagato in termini di affermazione del marchio e fidelizzazione dei clienti.

I tredici tecnici/commerciali oggi operativi nelle filiali italiane sono il risultato di dieci anni di selezione, formazione e aggiornamento che li ha trasformati da “normali” venditori a consulenti professionali di logistica integrata: “Non a caso - dice Dolci - abbiamo scelto di avvalerci di dipendenti diretti anche se i nostri distributori svolgono un ruolo essenziale, soprattutto in alcune zone del centro-sud e su alcune tipologie di prodotto. Ma oggi il cliente ha la necessità di dialogare con un esperto.”

A dimostrazione immediata del tutto Dolci accende il PC e propone il lay-out di un magazzino: “Un buon commerciale - dice - sa proporre in tempi rapidi una soluzione alle problematiche di magazzino del cliente, ed è poi in grado di esporla coadiuvato da un lay out ben fatto”, anche perché, dice Béghin, “Il cliente può prolungare una trattativa per mesi. Poi, quando ordina, chiede un servizio immediato. Se si è lavorato bene al momento della stesura del capitolato i tempi di consegna risultano accelerati.”

È venuta l’ora della canonica visita agli uffici aziendali: curiosamente il fiore all’occhiello dove veniamo condotti è il magazzino (2.500 metri quadri coperti dedicati a stock). Qui in una logica di just-in-time arrivano i materiali destinati ai clienti: “Il transit-time - spiega Béghin - è minimo in un’ottica di efficienza che attraversa tutta la supply chain di Mecalux: dal momento dell’ordine alla consegna si ragiona in termini di giorni e, per l’assistenza, quando necessario, in termini di ore”.

Presso la sede di Milano opera anche l’ufficio tecnico preposto alla stesura di progetti e capitolati nonché al coordinamento del lavoro delle squadre di montaggio e di manutenzione: “Un tema - spiega Béghin - che ci sta a cuore perché strettamente connesso non sola alla buona affidabilità della struttura ma anche alla sicurezza. Fortunatamente i clienti, un tempo un po’ restii a seguirci su questi temi, sono oggi più attenti e sensibili.”

Anche l’approccio consulenziale appare, a dire di Béghin, sempre più apprezzato: “Nell’85% dei casi - spiega il direttore generale - il cliente stila praticamente una “lista della spesa” di quanto gli serve. Solo il 15% pretende qualche cosa in più. Ma la tendenza a coinvolgerci su un piano più consulenziale, da partner più che da fornitori, è in crescita. E i nostri commerciali sono preparati a seguire e a favorire questa tendenza.”.

Una cultura industriale proposta a chi cerca appunto un fornitore con cui sia possibile dialogare in un’ottica di crescita, capace di proporre soluzioni a valore aggiunto: “La cartina di tornasole di una trattativa seria - sottolinea Dolci - è l’attenzione che il committente pone ai programmi di manutenzione. Mecalux offre un piano di visite post - vendita. Offre - e appende fisicamente in magazzino - il manuale della sicurezza. Il nostro è un settore che da questo punto di vista deve crescere perché, visitando le aziende, si vedono installazioni da brivido. Noi installiamo di default le protezioni sui passaggi e ottemperiamo a tutte le più recenti normative europee quali la EN 15512 sulla progettazione delle scaffalature, la EN 15620 che regola le tolleranze imponendo, in alcuni casi, distanze maggiori tra i posti pallet ed ancora la EN 15635 con i relativi obblighi di ispezione e connessi criteri cogenti di manutenzione preventiva.

Un’impresa attenta alla sicurezza è normalmente un’impresa matura e consapevole, capace di valutare la qualità e di calcolare i vantaggi di un maggior investimento iniziale che si ripagherà rapidamente in termini di affidabilità delle strutture, minori interventi di manutenzione, abbattimento dei rischi”.